IL MOVIMENTO DEI FORCONI E' IL RISCATTO DEL SUD, di Pino Aprile

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sweetvivian88
view post Posted on 24/1/2012, 19:41     +1   -1




fonte: www.cadoinpiedi.it

IL MOVIMENTO DEI FORCONI È IL RISCATTO DEL SUD
di Pino Aprile del 17 Gennaio 2012


In Sicilia il Movimento dei Forconi blocca la regione. I giornali ignorano il fatto. E c'è chi ipotizza strani legami politici dietro queste proteste. Lei cosa ne pensa?

Ogni volta che il Sud protesta, e vi assicuro che ha tonnellate di ragioni per farlo, si trova sempre qualche motivo per infamare le ragioni della protesta. Io a questo movimento ho dedicato un capitolo del mio ultimo libro "Giù al sud", quando non ne parlava nessuno. Li avevo incontrati alla scuola di politica di Filaga sui monti Sicani, creata da padre Ennio Pintacuda, e avevo scoperto un mondo di cui l'Italia non sa nulla, perché se il Sud non è mafia, non è camorra, non è notizia.
Mi raccontarono che in 3 anni, su 200 mila aziende agricole, 50 mila erano state sequestrate, messe all'asta; mi raccontarono di gente che da generazioni coltivava quelle terre, che era scomparsa dall'oggi al domani in silenzio per pudore...tragedie vissute nel silenzio, all'interno delle famiglie.
Qualcuno mi si avvicinò e mi disse: noi siamo alla disperazione, pronti alle armi, ci manca solo un leader e io risposi: guardate che non ho fatto neanche il militare!
Questo è emblematico del grado di disperazione di questa gente.

Il Regno delle due Sicilie era ricchissimo. Poi l'impoverimento, la fuga del Sud. Un'emigrazione che continua anche oggi. Perché?

Ci sono almeno tre argomenti enormi nella sua domanda. Il primo, è l'impoverimento del Sud, un territorio che è esistito per oltre 700 anni con quei confini, con quella gente, e che il Regno delle due Sicilie ereditò e poi gestì per 127 anni. Per chi voglia fare dei paragoni, 127 anni è più di quanto è durato il Regno d'Italia, 85 per i Savoia, è più di quanto è durata la Repubblica italiana, è quasi quanto sono durati il Regno d'Italia e la Repubblica italiana messi insieme. Quella era una dinastia divenuta autoctona, perché creò le prime aree industriali in Italia: basta andarsi a leggere i documenti de "L' Invenzione del mezzogiorno" scritto da Nicola Zitara, e anche tanti altri libri.
L'invasione del sud con annessione comportò la distruzione dell'economia del Sud, la chiusura dei più grandi stabilimenti siderurgici d'Italia che erano in Calabria, l'eccidio, con sparatorie, delle maestranze che volevano impedirlo, la devastazione delle più grandi e efficienti officine meccaniche d'Italia che erano nel napoletano, l'asportazione dei lingotti d'oro, della ricchezza del Regno delle due Sicilie. Tutto questo comportò una ventina d'anni dopo, oltre alla reazione armata di quelli che furono chiamati briganti, che agivano per difendere il proprio paese, l'abbandono della propria terra da parte dei meridionali, un fatto questo che non era mai accaduto in decine di millenni. L'emigrazione dal sud, secondo varie stime, ha portato via 20/25 milioni di meridionali in 90 anni.
Rispetto al passato oggi è cambiato poco o nulla. Un esempio? Il Comitato interministeriale di programmazione economica divide le quote da sbloccare, che spesso sono soldi destinati al sud, per 200 quote e destina 199 quote al nord e una al sud. Con Monti le quote, anche perché i soldi sono diminuiti, sono state circa 40, di cui 39 al nord e una al sud e in tutto il programma di Monti non c'è una parola per il sud. E poi ci si meraviglia delle proteste? I cittadini del Sud vogliono solo rispetto, attenzione ed essere considerati alla pari degli altri cittadini di questo paese.
Del movimento dei forconi fanno parte anche i pastori sardi, guidati da Felice Floris. Ricordo che quando ci furono 100 mila forme di parmigiano invendute, l'allora governo a trazione leghista le fece acquistare con i soldi destinati al mezzogiorno; quando ci fu il pecorino invenduto per i sardi, l'allora governo mandò la polizia a spaccare le teste dei sardi a randellate in Sardegna, e quando i sardi presero il traghetto per andare a Roma, li aspettarono sul molo a Civitavecchia a spaccargli le teste preventivamente, prima ancora che arrivassero nella Capitale a manifestare.
I soldi che hanno usano per il parmigiano erano stati stanziati per il sud! Poi ci si meraviglia se la gente si organizza...In Sicilia il movimento dei forconi ha cominciato a protestare dopo l'ennesimo suicidio di un signore che si è lanciato dalla sua terrazza con una corda legata al collo.

E' ipotizzabile che la crisi economia spazzi via l'Italia e riporti ad assetti pre-unitari?

Queste sono sciocchezze che tendono a nascondere la serietà e la profondità delle argomentazioni per cui il sud protesta.
Dal Meridione sono andati via negli ultimi 10 anni 700 mila giovani laureati. In qualsiasi paese qualunque governo di destra o di sinistra si sarebbe occupato di questo problema. La verità è che nessuno lo vuole risolvere, perché questo è un affare per una parte del paese. Solo per far studiare i suoi figli e poi regalarli al nord, il sud spende circa 3 miliardi di Euro all'anno. Come dimostrano gli studi fatti sull'argomento, formare un laureato costa dalle scuole materne alla laurea 300 mila Euro, ma per quelli fuori sede la cifra aumenta di circa 100 mila. 23 mila studenti meridionali ogni anno si spostano al nord, fate voi i conti.
Una laurea dura in genere, sono calcoli de "Il Sole 24 ore" circa 7 anni, moltiplicate per 7 e avrete il salasso del sud a favore del nord per regalargli una classe dirigente a proprie spese. Questo solo per l'istruzione. Poi pensiamo ai trasporti: sono stati cancellati da un improponibile, impresentabile amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato tutti, ma proprio tutti, i treni diretti sud - nord, il paese è stato spezzato in due nell'anno del 150° anniversario della cosiddetta unità. E ancora, il 90% degli aerei che partono dal sud deve pagare pedaggio a Malpensa, solo per far vivere un aeroporto che non doveva esistere. Per andare da Palermo a Tunisi bisogna prendere l'aereo per Malpensa e poi da Malpensa andare a Tunisi. Dovrà finire questa porcheria!
Un ultimo aneddoto, che ho raccontato nel mio libro "Terroni": alcuni miei amici di Bari per andare a Milano si vedevano costretti a pagare all'Alitalia un biglietto più costoso del Bari -New York. Allora, per risparmiare, compravano il biglietto per New York, arrivavano a Malpensa, scendevano, strappavano il biglietto e andavano a Milano! Il sud è il Bancomat d'Italia, continuamente insultato con l'epiteto di "ladro". In realtà, è l'unico caso al mondo nella storia dell'umanità di un ladro che più ruba e più si impoverisce, di un derubato che più viene derubato e più si arricchisce. Ci sarà qualcosa di strano?


ITALIANI CONOSCETEVI E UNITEVI

Quando i produttori di formaggio in Italia entrano in crisi, il governo con i soldi destinati al Sud salva i produttori di parmigiano e non avendo più quei soldi disponibili per i produttori di pecorino sardi, perché li ha consumati dove non doveva spenderli, va a far randellare i produttori sardi di pecorino, a sfasciare le teste dei sardi e questa differenza la trovi dappertutto.
Si sbloccano i nuovi fondi del Cipe, si vara una nuova e inutilissima linea di alta velocità tra Genova e Milano e contemporaneamente si cancellano tutti i treni di collegamenti diretti sud-nord. Oggi, nel 2012, in Italia si viaggia dal Sud più lentamente che nel 1900 e ci sono 1.000 chilometri di ferrovie in meno rispetto a circa 70 anni fa, ne vogliamo discutere serenamente? Perché altrimenti cosa succede? Succede che come continuo a sentirmi dire che scrivendo questi libri si suscitano queste cose, ma quando mai? Un libro è un dito, indica la luna, non guardate il dito. Sono nato di febbraio, papà non faceva il falegname, sono soltanto un giornalista che sta cercando di indicare alla parte più disattenta del Paese che si stanno commettendo una caterva di errori. Se questi errori si cumulano la gente non ne può più, può accadere qualcosa di molto brutto e se sarà brutto, sarà brutto per tutti, nessuno pensi si salvarsi da solo o perché è salito sullo scoglio e prende a calci quello che è rimasto in mare.
La politica, lo ripeto con le parole di Don Milani, è "Sortirne insieme", se ne viene fuori insieme dai guai, altrimenti non si salva nessuno. E’ ora che l’Italia, dopo avere promesso al Sud 20 milioni di fucili, dopo avere promesso al Sud la derattizzazione e tutte quelle altre porcherie, consentendo a ministri del governo di dire queste cose e restare al loro posto, dopo avere consentito all’allora ministro delle Finanze di prendere i soldi destinati alle aree sottoutilizzate e spenderli altrove. Il terremoto dell’Aquila è costato 4,5 miliardi e quei 4,5 miliardi sono stati tolti tutti al Sud, per l’esattezza 85% di quei fondi vanno per legge usati al Sud, il 15% nel centro nord, bene quei soldi per il terremoto dell’Aquila sono stati tolti a 1/3 più povero dell’Italia e mentre solo il 15% è stato chiesto ai 2/3 più ricchi d’Italia, ciò nonostante Borghezio si è permesso di offendere gli aquilani come palla al piede dell’Italia, come se lui ci avesse messo un Euro.
Il titolo di questo spazio è “passate parola”, passa parola e credo che non ci sia niente di meglio da fare che passare parola per informare chiunque ogni volta che si nota una discriminazione, la discriminazione non importa ai danni di chi viene fatta, perché tanto chi discrimina comincia sempre da qualcuno e poi mano a mano passa agli altri, altrimenti questo modo di sgovernare il Paese arriverà davvero al mettere gli italiani gli uni contro gli altri. Gli italiani in realtà sono di fatto molto più uniti di quello che sembra, però di sé stessi sanno pochissimo, chiedete cosa sa un siciliano di un veneto. Venezia è stata la più duratura repubblica della storia dell’umanità, sui libri di scuola ce la caviamo in 10 righi tra Marco Polo e sul ponte sventola bandiera bianca, cosa sanno i veneti dei siciliani?
 
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